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sabato 30 aprile 2011

Napoli Smart

Karl Popper sosteneva che “i nostri sogni e desideri cambiano il mondo”. Noi sogniamo una “Napoli Smart”, una città intelligente ed all’avanguardia, accogliente ed internazionale, pulita e sicura, vivibile ed efficiente, aperta e solidale.
 In Europa negli ultimi anni si sta diffondendo velocemente l’idea di città “Smart” sostenuta dall’Unione Europea con un progetto denominato proprio “Smart City” e dedicato alle città che rispettano parametri definiti, città con grandi prospettive di crescita in grado di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria locale incrementando tecnologie innovative, pulite ed efficienti, ed in grado di attirare investitori stranieri. E’ ovvio che la realtà napoletana richieda un impegno straordinario per migliorarsi ed oggi è forse difficile immaginare un accostamento all’idea di “Smart City” europea, ma noi intendiamo lottare affinché anche Napoli possa progredire nella direzione indicata dall’UE aspirando legittimamente a diventare una città più intelligente e moderna. È necessario, inoltre, per ridare effettivamente una speranza di rilancio alla nostra città scommettere sul futuro ed avere il coraggio, anche in un periodo di profonda crisi, di investire sull’innovazione e sulla tecnologia.

Una città “Smart” è una città intelligente, vivibile ed efficiente…
Le indagini svolte dall'università di Roma, la Sapienza e dal Sole 24 Ore sulla vivibilità nelle città italiane hanno descritto Napoli come la città con la peggiore qualità della vita. E’ la prima volta in venti anni di pubblicazione annuale della classifica del quotidiano economico che Napoli è data all’ultimo posto. I parametri di riferimento sono il tenore di vita, gli affari, il lavoro, i servizi, l’ambiente, la salute, l’ordine pubblico ed il tempo libero. Un altro sondaggio descrive, invece, Napoli come “bella ed impossibile”, promossa per clima e cultura ma completamente priva di capacità manageriale nella gestione delle imprese, vittima di malgoverno e cattiva amministrazione degli enti pubblici, assoluta inadeguatezza di infrastrutture di mobilità e di trasporto, ed infine fortemente condizionata dalla criminalità organizzata. La prima importante questione da affrontare è quella relativa ai servizi. Come è tristemente noto, l’emblema del fallimento dei servizi è quello relativo ai rifiuti. E’ assurdo pensare che a fronte del peggior servizio nazionale ogni cittadino napoletano paghi in media all’anno il costo più elevato, 453 euro, mentre in città come Isernia la media è di 120 euro ed a Novara di 160 euro! In aggiunta, ben sappiamo che sono in costante aumento tutti i prezzi delle imposte per ogni napoletano a fronte di servizi primari del tutto inadeguati. Ciò che occorre è una vera e propria riorganizzazione che sia in grado di garantire maggiore qualità dei servizi attraverso una riforma dell’intera macchina comunale che vada a premiare il merito di coloro che vi sono impiegati. Noi siamo certi che l’utilizzo intelligente delle tecnologie avanzate possa contribuire a garantire un miglior governo del territorio e una migliore qualità della vita.

Una città smart è una città pulita, accogliente ed internazionale.
Una città intelligente favorisce la differenziazione della raccolta dei rifiuti e la loro valorizzazione. Difatti il sistema più intelligente di smaltimento dei rifiuti è il riciclaggio, poiché riduce i consumi energetici e diminuisce l’inquinamento. Naturalmente occorre innanzitutto realizzare gli impianti per la frazione secca e per l'umido e bisogna puntare a raggiungere la percentuale massima di raccolta differenziata e di riciclo effettivo. L’obiettivo finale dovrà essere quello di poter fare a meno, non solo naturalmente delle discariche, ma anche degli inceneritori. Va allo stesso tempo assolutamente sensibilizzata l'opinione pubblica perchè l'emergenza non cesserà mai se non cambia l’approccio superficiale e distante dei cittadini al tema dei rifiuti. Ciascuno di noi attraverso il proprio impegno ed una corretta raccolta differenziata può contribuire alla risoluzione del problema. Ad esempio andrebbero necessariamente coinvolte in questo impegno le Municipalità nella loro veste di organo decentrato di prossimità al cittadino. Bisognerebbe affidare quale compito ineludibile ai parlamentini di quartiere l'organizzazione della raccolta differenziata “porta a porta” e l’attento monitoraggio del processo ed il rispetto delle regole, prevedendo sanzioni che possano arrivare perfino allo scioglimento dell’organo decentrato in caso di inosservanza dei compiti assegnati Va anche considerato che la raccolta “porta a porta” estesa a tutta la città favorirebbe certamente la creazione di nuovi posti di lavoro. In alcune zone della città di Napoli, dove si è cercato di implementare la raccolta differenziata dei rifiuti in maniera responsabile, ad esempio a Bagnoli, sono stati ottenuti ottimi ed incoraggianti risultati. Napoli è la città che possiede tutto ció che un turista possa desiderare: storia, arte, tradizione, natura e persino una apprezzatissima cultura gastronomica. Ciò che manca invece è una vera e propria cultura del turismo. Non basta offrire questo splendido patrimonio, va promossa l’immagine turistica attraverso ogni strumento disponibile ed in primo luogo attraverso il web. La politica cittadina deve attivarsi e cominciare a cooperare con tutti gli organismi internazionali stipulando accordi con i Consolati presenti sul territorio cittadino per sviluppare un progetto nuovo che miri al “Turismo Culturale di Qualità”. Pensiamo con tristezza agli appelli dell’ambasciatore inglese Chaplin che quando venne a Napoli invitò i napoletani a difendere i tesori dalle emergenze, rivelando l’attenzione che suscita la nostra città all’estero, oppure a quello dell’ex direttore dell’istituto spagnolo Cervantes, Josè Quirante, che ha denunciato dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno l’incuria che caratterizza il patrimonio artistico napoletano. Questo immenso patrimonio andrebbe invece tutelato e valorizzato. Napoli ha il doppio dei monumenti di Madrid ed addirittura più edifici religiosi di Roma. E’ incredibile però che la metà delle chiese siano chiuse al pubblico e grande parte del patrimonio culturale artistico e storico della città sia completamente abbandonato. Se è necessaria quindi la promozione di percorsi turistici intelligenti e la salvaguardia del patrimonio, non va tralasciato che il turista va assistito dall’arrivo alla partenza, va preso per mano come fosse un bambino ed accompagnato per tutto il periodo del soggiorno in città garantendogli in ogni momento la sicurezza personale ed i servizi, e tra questi certamente un facile e continuo accesso alla rete internet.

Una città smart è una città moderna, tecnologica e sicura…
Una città che aspiri a diventare moderna non può ignorare che il lungo cammino da intraprendere troverà come ostacolo quell’illegalità diffusa che da un lato deprime la qualità della vita dei napoletani e dall’altro rende la città ancora meno attrattiva rispetto ad investimenti esterni ed a ogni vocazione turistica. Spesso si ritiene che il compito della sicurezza sia di esclusiva competenza del governo centrale, svolto sul territorio dalle forze dell’ordine. E’ vero solo in parte. Una valida amministrazione comunale ha la possibilità e l’onere di contribuire all’impegno del governo, ad esempio attraverso il sapiente impiego della polizia municipale e di concerto con i comandi delle forze dell’ordine, potrà effettuare un controllo capillare del territorio cittadino. Ma un apporto determinante nel raggiungere l’obiettivo principale di una amministrazione di centrodestra, e cioè garantire alla cittadinanza un senso di sicurezza diffuso, può certamente essere agevolato dall’utilizzo dei moderni mezzi tecnologici. Molto interessante è l’idea di IBM che ha sviluppato un progetto di città sicura attraverso l’impiego della tecnologia avanzata per la protezione delle infrastrutture critiche della città con un servizio di sorveglianza fisica basato su un sistema di videosorveglianza nei punti chiave della città, nelle aree perimetrali e nelle zone critiche. Con il progetto IBM utilizzando la raccolta dei video, attraverso un sistema di intelligence and warning per l’analisi dei dati e l’utilizzo “intelligente” delle informazioni, sarà possibile prevenire microcriminalità, atti terroristici, immigrazione clandestina, furti, sabotaggi e rapine che sempre di più innescano comportamenti di paura ed insicurezza nel cittadino. L’analisi statistica dei dati potrebbe inoltre permettere di ottenere delle proiezioni su eventi futuri o di identificare anomalie e potenziali rischi per la sicurezza pubblica. A Genova, città candidata a diventare una delle Smart City che possiedono i requisiti delineati dalla Comunità Europea, è da poco partito un progetto sperimentale, anche questo molto interessante, che si chiama “il Poliziotto Virtuale”. Un sistema di videosorveglianza multimediale ed interattivo finalizzato a migliorare la sicurezza dei passeggeri e del personale a bordo dei mezzi del trasporto pubblico di Genova. Il sistema consentirà la trasmissione di immagini riprese sui mezzi pubblici ad una centrale operativa dalla quale sarà a sua volta possibile veicolare messaggi informativi ai passeggeri in tempo reale. Con l’obiettivo ulteriore, attraverso appositi protocolli di intesa, di coinvolgere le forze dell’ordine ed inviare le immagini direttamente anche alle centrali operative. Ma tanti altri progetti possono essere realizzati sfruttando l’innovazione tecnologica ad esempio utilizzando i cellulari che oltre a telefonare hanno una serie infinita di nuove funzioni smart. Anche lo sfruttamento della banda larga di cui tanto si parla oggi può essere realmente determinante per la crescita e lo sviluppo di una realtà locale ma è necessario però che sia indirizzato verso uno scopo ben preciso. Tra i nostri progetti vi è quello di creare una vastissima zona franca wifi, la più grande d’Europa, una sorta di internet gratis per tutti, non nei parchi pubblici come ipotizzato in altre città, ma laddove è concentrata, secondo le statistiche, la popolazione più giovane d’Italia e d’Europa, cioè nelle periferie degradate di Secondigliano e Scampia. Immaginiamo un enorme popolo di giovanissimi che anziché cercare un’opportunità per strada, anziché inseguire spesso e volentieri i cattivi esempi di criminali radicati sul territorio, abbiano la possibilità, magari grazie a strumenti informatici forniti da un’amministrazione comunale lungimirante, di interagire con il mondo intero dalla tastiera del proprio computer. Potrebbero nascere tanti piccoli “Zuckerberg” che sfruttano quella marcia in più, riconosciuta alla creatività napoletana, per costruirsi un futuro ed uscire dall’emarginazione sociale.

Una città intelligente è una città solidale, aperta ed inclusiva…
Particolare attenzione va rivolta all'infanzia ed ai giovanissimi, l'assenza di spazi verdi, di strutture, di luoghi e momenti di sana aggregazione favorisce quella marginalità sociale che sfocia spesso nella microcriminalità. Cominciare dalla condizione di vita dei bambini rappresenta la giusta opportunità e la scelta primaria di chi davvero vuole imprimere una svolta alla società napoletana, e probabilmente un nuovo modo di intendere la politica che ha sempre trascurato certi temi. Allo stesso modo particolare attenzione va rivolta alla tutela ed alla valorizzazione degli anziani, garantendone l’integrazione nel contesto sociale, prevenendo le situazioni di bisogno con la programmazione delle politiche sociali e coinvolgendoli nelle attività sociali nelle quali si riconosce abile ad operare, riconoscendone l’esperienza professionale anche successivamente alla cessazione dell’attività lavorativa e soprattutto consentendogli di conservare la propria dignità e il proprio valore, anche in caso di perdita parziale o totale della propria autonomia ed autosufficienza. Senza tralasciare che altrettanto importante potrebbe essere incoraggiarne l’accesso all’informatizzazione, con appositi corsi di formazione. Agli immigrati, che arricchiscono con la propria opera il nostro territorio, vanno date le giuste opportunità e va riconosciuta pari dignità riconoscendo loro la propria cultura ed il proprio stile di vita, nel rispetto delle regole della nostra società e con l’unico e grande obiettivo dell’integrazione. Obiettivo che passa per la necessaria assistenza sanitaria ed il giusto supporto per una realizzazione professionale e lavorativa, oltre che la scolarizzazione dei minori. Obiettivo, inoltre, che potrebbe rendere necessario investire nel settore dell’edilizia popolare e dell’assistenza sociale, coinvolgendo le associazioni che sul territorio già operano e forniscono un importante contributo.
Queste sono solo alcune delle tematiche che la futura amministrazione comunale di Napoli dovrà affrontare ed auspichiamo che le prossime elezioni comunali possano selezionare per il governo della città una nuova classe dirigente animata da un grande entusiasmo, pronta a lottare per le proprie idee innovative e davvero, davvero smart.

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